NIENTE NEVE in Appennino, perché? É davvero così strano?
In questi giorni si parla molto dell’assenza di neve in Appennino che non ha permesso l’apertura degli impianti sciistici per le feste natalizie. Davvero un peccato per gli amanti degli sport invernali che magari già avevano trovato posto nelle strutture ricettive di diverse località d’Abruzzo. Ed così che tanti si sono chiesti il motivo di questa situazione ed è nostro dovere fornirvi una risposta.
Come probabilmente molti di voi si ricordano nella seconda parte di novembre diverse nevicate hanno interessato i rilievi, con la quota che in alcuni casi è scesa fin sui 1000m. Ciò ha permesso a diverse stazioni sciistiche di avere la giusta quantità di manto bianco per poter aprire i battenti all’inizio del mese di dicembre, così località sciistiche come Roccaraso e Campo Imperatore hanno permesso ai loro clienti di tornare sugli sci fin dai primi giorni del mese, ma poi qualcosa è cambiato…
La prima metà del mese di dicembre è trascorsa in modo molto diverso da novembre con il freddo che latitava e le umide correnti atlantiche che dispensavano piogge anche alle quote di montagna. Come notiamo dalla carta qui sopra infatti il freddo ha preso possesso dell’Europa centro – settentrionale lasciando in disparte i settori meridionali del continente e quindi anche la nostra Penisola. A questo punto trovandoci immediatamente al di sotto delle saccature artiche l’Italia si è vista in balia delle miti correnti meridionali richiamate dalle aree di bassa pressione oltralpe che talvolta hanno interessato anche il nord con la neve che si è spinta fin in pianura. Dunque mentre le Alpi facevano i conti con la dama bianca scesa anche abbondante il nostro Appennino ha visto un massivo scioglimento della neve a causa in primis dei venti di Garbino, Libeccio e Scirocco e poi anche per la brusca risalita dello zero termico che ha portato la pioggia a spingersi fin verso i 2300m contribuendo alla fusione.
Chiariti i motivi dello scioglimento del manto nevoso fin sui 2200m ed oltre, tanti si staranno chiedendo se tutto ciò è normale o se i considetti mutamenti climatici c’entrino qualcosa. In realtà addossare la colpa al famoso riscaldamento globale é errato. Infatti si tratta di un tema che spesso viene tirato in ballo per giustificare dei comportamenti del clima insoliti ai nostri occhi ma andando ad approfondire meglio il discorso ci accorgeremo che é un comportamento sbagliato. La situazione meteorologica che vi abbiamo descritto poc’anzi e che ha permesso ai caldi venti meridionali di raggiungere la nostra regione non é poi una novità del nostro territorio. Magari a noi fa strano veder sciogliersi la neve nel mese di dicembre ma sicuramente ai gestori degli impianti non apparirà come una cosa nuova. Questo perché il mese dicembre, essendo il primo dell’inverno meteorologico, tende alcune volte a mostrare caratteristiche autunnali e non é né la prima, né l’ultima volta che assisteremo ad una situazione simile. Per citare giusto un esempio, alcuni si ricorderanno del caldo Natale 2009, trascorso a Pescara con una temperatura che sfiorava i 25 gradi e che inevitabilmente portó come in questo caso alla fusione della neve. Un quadro quindi anomalo ma non mai visto che speriamo il nuovo anno cancelli il prima possibile con il ritorno della Dama Bianca.