Le abbondantissime precipitazioni sui settori occidentali regionali di questa prima parte della stagione invernale , come sapete, hanno portato ad ingenti accumuli nevosi alle quote di alta montagna. Queste sono le foto del rifugio “Vincenzo Sebastiani” a quota 2102m slm sul versante nord del Monte Velino tra l’altopiano di Campo Felice ed i Piani di Pezza, quasi del tutto sepolto dalla neve. Il rifugio, rinnovato quest’estate grazie ad un contributo del CAI ed una raccolta fondi in rete, si trova a pochi chilometri di distanza dal luogo dove da 6 giorni si cercano i 4 dispersi della valanga in valle majelama.
Dalla pagina Facebook del CAI Roma, autori delle foto qui sotto, viene spiegata per bene la situazione neve tramite un comunicato:
Con riferimento al rifugio Sebastiani al Velino, visti gli eventi atmosferici di questi ultimi giorni, informiamo gli escursionisti che ci siamo recati sul posto per verificare la situazione e lo stato del rifugio: attualmente il rifugio è semisepolto, con neve che copre fin oltre il tetto l’edificio per due terzi.
Verosimilmente una o più valanghe sono scivolate dal Costone Orientale verso il Colletto di Pezza.
Tali eventi sono stati probabilmente innescati dal crollo delle cornici che si formano lungo il crinale che costituisce la vetta del Costone Orientale 2271 m (dalla croce a ovest quindi); la caduta delle cornici ha così provocato un distacco simultaneo o più distacchi distanziati nel tempo.
Quindi dalla zona di accumulo posta appena sotto la cima del Costone (versante nord) le masse di neve si sono mosse seguendo l’orografia del luogo, che ne ha indirizzata una prima verso il Piano del Puzzillo (sx orografica del Colletto di Pezza) e una seconda (più grande) verso l’alta Valle Cerchiata (dx orografica).
Il rifugio Sebastiani non sembra sia stato interessato direttamente dalle slavine, quantomeno non dagli eventi maggiori, che però lo hanno sfiorato sia a est che a ovest, tanto che il rifugio è al margine degli accumuli laterali, che insieme al trasporto eolico hanno contribuito a sommergerlo per buona parte.
Da una sommaria ispezione interna non si riscontrano danni alla struttura. Tuttavia si segnala una lamiera metallica a contorno della falda del tetto che appare strappata.
Un’accurata ispezione interna ed esterna da parte dei tecnici incaricati per la valutazione dei reali danni, sarà possibile solo quando l’alto strato di neve che sommerge il rifugio si sarà ridotto dandone piena vista.
Si invitano gli escursionisti a prestare attenzione nei dintorni del rifugio per eventuali altri elementi metallici ancora sommersi e A NON CAMMINARE SULLA COPERTURA DEL RIFUGIO PER NON DANNEGGIARE I SOTTOSTANTI PANNELLI FOTOVOLTAICI.
Si ribadisce, come da precedente comunicazione, che il rifugio, con relativo locale invernale, non sono agibili causa lavori ancora in corso.
Vista l’eccezionalità dell’evento si invitano tutti a prestare la massima attenzione alle condizioni niveo meteorologiche.